Secret Invasion: la recensione in anteprime dei primi 2 epidodi

Il 21 giugno sulla piattaforma Disney + farà il suo attesissimo approdo la nuova serie Marvel Studios, Secret Invasion, di cui grazie a Disney, abbiamo avuto modo di vedere i primi 2 episodi in anteprima , per potervene parlare, come sempre rigorosamente in maniera SPOILER FREE.

Nella serie, ambientata nel presente MCU, Nick Fury viene a conoscenza di un’invasione clandestina della Terra da parte di una fazione di Skrull mutaforma. Fury si unisce ai suoi alleati, tra cui Everett Ross, Maria Hill e lo Skrull Talos, che si è costruito una vita sulla Terra. Insieme corrono contro il tempo per sventare l’imminente invasione Skrull e salvare l’umanità

Parlare di una serie TV basandosi solo sui primi 2 episodi sicuramente non permette grandi giudizi globali, soprattutto quando si parla di prodotti MCU, che in più di un caso hanno visto una fase calante all’interno degli show proprio nella parte centrale, dopo una partenza più che buona. Quindi possiamo giusto portarci avanti ( per non dire pararci il deretano) dicendo che ovviamente tutto ciò che diciamo, salvo update di questo articolo, è frutto di ciò che abbiamo visto e potrebbe tranquillamente essere ribaltato nei prossimi episodi.

Secret Invasion rappresenta l’avvio seriale di questa nuova fase 5, un prodotto che va a ripescare e mettere al centro del villaggio uno dei pilastri di questo gigantesco affresco narrativo, Nick Fury e allo stesso tempo prendere ispirazione da una saga a fumetti omonima della serie e uscita ormai nel 2008.

Questi primi episodi ci portano dalle parti dello spy thriller, affrontando fin dai primi istanti una tematica intrigante e contemporanea come quella dell’attendibilità delle nostre informazioni, in un mondo che ci bombarda di news e in cui è sempre più complesso distinguere ciò che è vero dalle bufale.
Allo stesso tempo, sottotraccia – ma non troppo – Secret Invasion porta avanti anche una riflessione sull’importanza dell’integrazione delle diverse popolazioni, mostrandoci anche quelle che possono essere le derive che la mancanza d’integrazione può generare al’interno di uno stato, di una comunità o in un pianeta. Proprio queste saranno le premesse su cui poggeranno le motivazioni di quello che sembra essere – almeno per ora – il villain della serie, che con poche pennellate di background si annuncia sinceramente interessante, per lo meno per quanto riguarda l’idea di fondo.

Con questo debutto, il nuovo show MCU mostra di voler costruire una serietà e una tensione diversa da quanto fatto in precedenza dagli altri prodotti Disney, sfruttando certamente il potenziale di un Samuel L. Jackson sempre brillante e in grado di calamitare l’attenzione.
Le premesse sono buonissime e di conseguenza anche le nostre aspettative nei confronti di questa serie, che con molta probabilità potrebbe gettare anche i semi per ciò che avverrà nei prossimi film cinematografici (abbiamo già un paio di idee a riguardo)

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